Innovazione - 10 • 03 • 2023

simone ranucci brandimarte

Insurtech Insights si è concluso da circa una settimana e abbiamo voluto farci raccontare dal nostro presidente, Simone Ranucci Brandimarte, gli aspetti maggiormente rilevanti dell’ultima edizione del più grande evento europeo dedicato all’Insurtech.

Insurtech Insights è una manifestazione che in questi anni è cresciuta continuamente, così come è cresciuto continuamente il fenomeno dell’Insurtech. Quest’anno ci sono state quasi 5.000 persone partecipanti e le caratteristiche di questa edizione sono state sostanzialmente 3:

  • primo, c’è stata una partecipazione “cross” molto importante tra compagnie, technology companies, startup e broker da tutte le geografie, quindi un fenomeno cross industry estremamente rilevante;
  • secondo, il focus geografico, ovvero quest’anno ci sono stati partecipanti dalle Americhe, dall’Asia, dall’Africa, quindi non solo l’Insurtech è cross, ma evidentemente è un fenomeno globale e quindi in molti breve sono interessati ad essere presenti;
  • terzo, forse il punto più rilevante, è che non c’è stata – come invece altri anni – una presenza specifica di soggetti tecnici, digitali o Insurtech, c’erano molti senior manager, CEO, c-level provenienti da ambiti trasversali che da una parte erano lì per raccontare il loro punto di vista, dall’altra per ascoltare i fenomeni. Questo significa che non è semplicemente una manifestazione a stampo tecnico-digitale ma il livello di consapevolezza ormai è talmente alto che anche chi non è specificamente “addetto ai lavori” partecipa a questo evento.

Sono stati due giorni molto pieni, con quasi 200 eventi specifici distribuiti in tante sale, tra talks, presentazioni, workshop, round table, panel, keynote, eccetera… in generale è un’ottima opportunità partecipare a questi eventi, ed è raccomandabile per diversi motivi.

  • Primo motivo è sostanzialmente il networking: attraverso una App dedicata è possibile prenotare incontri con soggetti partecipanti, e l’app non solo ti dice a che ora ti devi incontrare ma anche dove ti devi incontrare, e questo offre la possibilità di fare anche 30 40 incontri al giorno di un quarto d’ora l’uno, il che è molto efficace per chi cerca partnership.
  • Il secondo elemento è la parte di formazione: ci sono contenuti di tutti i generi e di tutte le nature, contenuti ai quali tipicamente non non siamo esposti. Io ad esempio ho avuto la fortuna di moderare un panel che forse è stato tra i più interessanti e nel mio panel c’erano Munich Re e Swiss Re che parlavano dei grandi rischi dei prossimi anni e sentir parlare due giganti della loro valutazione dei grandi richi a livello globale nei prossimi vent’anni è una cosa che non capita tutti i giorni.
  • Il terzo motivo per cui vale la pena esserci è che in questo evento vengono tipicamente rappresentate delle notizie in anteprima.

Da un punto di vista di contenuti invece ci sono stati molti player tecnologici, in quanto evidentemente la tecnologia è sempre un’asse portante del settore assicurativo e in particolare dell’Insurtech, anche se dal lato tecnologico ho la forte sensazione che la tecnologia sia sempre più considerata come una commodity, cioè non necessariamente come qualcosa di speciale: la tecnologia abilitante la devi avere, deve funzionare e deve essere “here today”, cioè deve essere perfetta. Non è come nel passato in cui la tecnologia è un elemento distintivo, ora è un elemento distintivo se la tecnologia o non c’è o non funziona.

Il tema degli investimenti

Molto rilevante anche il tema dei grandi investimenti in creazione di prodotti, quindi il numero di MGA, il numero delle compagnie digitali, broker digitali che fanno co-design di offerta sta aumentando in modo importante in tutte le geografie mondiali, quindi se due/tre anni fa anche creare prodotti nuovi era elemento di innovazione oggi c’è una grandissima offerta e un grandissimo dinamismo nell’area prodotti. L’opportunità è quindi moltissimo sul go-to-market, sull’acquisizione del cliente finale, che può essere fatta o in modalità B to C – impresa non facile – o può essere fatta in modalità B to B to C, che è invece il modello di riferimento che è emerso come vincente nell’Insurtech in questi anni.Quindi l’elemento distintivo è la creazione e la gestione della relazione commerciale con il partner che distribuisce polizze. Gran parte degli interventi a Insurtech Insights in effetti vertevano proprio su questo tema, ovvero come sviluppare una sana e proficua relazione B to B to C, come ottimizzare la proposition ai clienti finali e come creare rapporti di lungo termine con il partner distributivo. Dunque la relazione con il partner è l’elemento distintivo in ambito Insurtech: non è più la tecnologia, non è più il prodotto, ma è proprio questa capacità di integrarsi e distribuire polizze in una relazione long term.Un grandissimo focus su questo aspetto è rappresentato dall’Open & Embedded Insurance.
Seguendo questa linea guida, compagnie, grandi broker e player tecnologici si stanno allineando a questa visione, mettendo in campo la capacità di organizzarsi per entrare a far parte questa catena del valore, sia che tu sia un un broker, un intermediario, una tech company o un distributore. A dimostrazione di questo c’è stata una fortissima partecipazione a Insurtech Insights di player non assicurativi come e-commerce, telcos, utilities, grandi banche: erano tutti presenti per capire come ottimizzare il modello distributivo. Il primo giorno dell’evento, con la plenaria dell’Open & Embedded Observatory guidata da Yuri Poletto, ha esattamente dimostrato che le cose stanno così.

La situazione in Italia

Per quanto riguarda l’Italia diciamo che se è vero che è manifesta una visione globale del fenomeno e alcuni mercati emergono con forza, il nostro Paese a livello di mercato è molto piccolo e ridotto rispetto ad altre geografie, soprattutto la dimensione interna del mercato assicurativo italiano è più piccola rispetto ad altri mercati; ciò nonostante mostra prospettive di crescita molto importanti anche se non è considerata come un centro di innovazione e di conseguenza la quantità di startup e tech provider a Insurtech Insights era molto limitato. C’è stata invece una presenza massiccia da parte delle compagnie anche italiane, come Generali che non solo era sponsor ma era presente in grande quantità dando evidentemente una rilevanza estremamente fondamentale all’evento.
Sicuramente il mercato italiano può trarre da giornate come queste un grandissimo potenziale e molte opportunità. In generale comunque bisogna rendere più solido il nostro cammino verso la valorizzazione e lo sviluppo di soluzioni Insurtech, cioè indirizzare ad una crescita repentina gli investimenti, le competenze e l’educazione del consumatore digitale. Dopodichè diciamo per essere presenti e presenti in grande stile dobbiamo necessariamente fare molto più sistema e qui un un ruolo centrale deve averlo ancora un volta Italian Insurtech Association, probabilmente il sistema non era ancora maturo in questi anni per presenziare in maniera significativa (come ad esempio le delegazioni di Israele) ma ci si può e ci si deve lavorare. La sensazione è che ancora non ci sia una visione globale da parte dell’Insurtech italiano che è un errore di valutazione perché nel momento in cui l’industria deve essere digitale diventa parallelamente globale quindi se prima del digitale le cosiddette fiere di settore oltre oceano o comunque fuori dall’Italia potevano essere evitate ora, all’interno di una realtà globale quelli sono i punti di scambio ed è importante esserci.

ELEMENTI DI RILIEVO:

  1. La partecipazione delle grandi compagnie, Generali in primis ma anche Axa e Allianz.
  2. Il grande focus sull’utilizzo e lo sfruttamento dei dati e la grande consapevolezza che l’industria assicurativa crescerà sui dati.
  3. Una condivisa consapevolezza che il digitale aumenta le dimensioni dell’Industria e non le riduce o le contrae.
  4. La crescita avvenuta velocemente delle società Insurtech che ho conosciuto pochi anni fa e che ora sono diventati dei giganti.
  5. La percezione della velocità, ovvero l’Insurtech porta il settore assicurativo a un altro livello livello di velocità che implica evidentemente un altro tipo di approccio.

Il prossimo anno come Italian Insurtech Association creeremo una delegazione italiana in grande stile che sarà presente con esponenti di primo ordine, boots e speaking slots, soprattutto per valorizzare il tessuto tecnologico di startup italiane. Non è un’iniziativa banale ma bisogna essere ottimisti.